Cosa fare su linkedIn per ottenere risultati? LinkedIn è un social alquanto facile ma anche difficile e non produttivo se non viene utilizzato nella giusta maniera. Sopratutto nella gestione dei collegamenti su LinkedIn, come ci si deve comportare? Cosa dobbiamo fare per ottenere risultati? Accettarli, chiederli o fare una forte selezione?
Mentre su altri social come Facebook è molto importante selezionare le persone in modo da creare un pubblico interessato ai contenuti (pena il fallimento dei test algoritmici) , su questo social network che possiamo definire “professionale” è molto meno importante, purché cerchiamo di ottenere un pubblico che comprenda la nostra lingua e il nostro contenuto in modo da non creare contenuti a cui nessuno sarà interessato.
I fondamenti
Partiamo dai fondamentali. LinkedIn è un “social” diverso dagli altri, da cui emergono almeno tre importanti caratteristiche.
1- Il tuo profilo personale. Costituisce di fatto una “sales page”, in Linkedin tu diventi come un brand, devo saperti vendere e la tua pagina, ha senso solo se porta alla “conversione”. Ma la normale conversione in altri social, su questa piattaforma si traduce con la generazione di un collegamento e il relativo contatto diretto attraverso la messaggistica interna che devi sfruttare al massimo.
2- Profilo professionale. Ricorda sempre che LinkedIn nasce per ricercare profili professionali. Detto in altre parole, questo social rappresenta il più grande motore di ricerca di profili professionali esistente (almeno per quanto riguarda l’occidente). Come tutti i motori di ricerca è regolato da un algoritmo che stabilisce il tuo posizionamento all’interno dei motori di ricerca interni a LinkedIn, in base al soddisfacimento di determinate variabili.
3- Ricorda sempre che sei in un social network. Ultima caratteristica, ma non per ordine di importanza, è che parliamo di una piattaforma di social networking, in cui i contenuti prodotti devono comunque catturare l’attenzione e generare l’attenzione e la considerazione del pubblico che ne fruisce.
Questi tre elementi, collegati tra loro, dovrebbero indurre a progettare lo stile e i comportamenti più corretti da adottare su questa piattaforma comunicativa così importante. Al centro di tutte le operazioni che possiamo fare da utenti ci sono la gestione del profilo, la generazione di contenuti e le conversazioni con i collegamenti.
Ricorda sempre che il fine ultimo per cui crei un profilo su LinkedIn è ottenere conversazioni profittevoli nella messaggistica interna in cui devi essere collegato con l’interlocutore, oppure aderire alla versione a pagamento con cui potrai mandare “freddi” messaggi inMail, spesso poco graditi da chi li riceve.
Contenuti organici
Parlando di contenuti e della loro rilevanza algoritmica per la distribuzione organica (non a pagamento), ricorda sempre che più persone interagiscono con questi e maggiore è la loro distribuzione e visibilità esternamente al tuo singolo profilo. Questo significa che più numeroso è il tuo seguito, maggiore sarà la possibilità che sempre più persone vedano il tuo feed nella pagina principale delle news.
Tirando le somme, dati alla mano, si rileva che l’ampiezza della rete in LinkedIn sia propedeutica all’ottenere maggiori conversazioni e una maggiore portata dei contenuti inseriti.
Se fai un’attimo un’analisi nella tua pagina news osserverai come i migliori comunicatori della piattaforma non posso fare a meno di osservare che la quantità di collegamenti determina il successo dell’azione comunicativa. Ciò significa che se vuoi aumentare l’attenzione verso di te e i tuoi contenuti, quello che devi fare è necessariamente quello di espandere la tua rete.
Aggiungo un’ulteriore tesi a supporto. LinkedIn funziona sul principio dei “6 gradi di separazione” che nel mondo delle connessioni digitali si sono ridotti a tre.
Tradotto in soldoni vuol dire che un collegamento all’apparenza inutile può generare l’interazione con un contatto a cui non sei collegato, aumentando di fatto la probabilità che tu venga visto e preso in considerazione da qualcuno esterno alla tua rete.
Questo che ti abbiamo appena scritto è, a nostro avviso, il modo più corretto di interpretare questa piattaforma.
Se avete idee diverse e magari migliori, supportate da dati e non dalla classica frase “meglio pochi ma buoni” siamo qui per ascoltarvi.
Linkedin funziona come abbiamo detto sul numero e sui collegamenti, appoggiati da buoni contenuti e messaggi diretti. Ma mai dire mai.